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Risultati per: elettrone

Numero di risultati: 155 in 4 pagine

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Fondamenti della meccanica atomica

436142
Enrico Persico 50 occorrenze
  • 1936
  • Nicola Zanichelli editore
  • Bologna
  • fisica
  • UNIPIEMONTE
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Fondamenti della meccanica atomica

Il raggio del nucleo è dell'ordine di [numero eliminato] cm., quello dell'elettrone si ritiene non superiore a [numero eliminato] cm.

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Positroni, o elettroni positivi: carica positiva dell'ordine di e, peso dell'ordine di quello dell'elettrone negativo (probabilmente sono esattamente

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accelerazione: quindi un elettrone ruotante attorno al nucleo, avendo costantemente una accelerazione centripeta, dovrebbe irradiare continuamente onde

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È noto che per far uscire un elettrone da un metallo si richiede, all'atto dell'attraversamento della superficie, una certa quantità di energia: si

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significato fisico: il modulo p del momento angolare dell'elettrone (momento dell'impulso) rispetto al nucleo è , ed il momento dell'impulso

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(1) Si può anzi dire che tali stati non rappresentano un vero atomo di idrogeno, ma solo l'insieme di un elettrone e di un nucleo che, dopo essersi

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di probabilità» dell'elettrone.

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constatato che l'energia che riceve ogni singolo elettrone da parte della radiazione (energia che in parte è consumata nello strappare l'elettrone dal

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a) Parte meccanica. - Si sa dalla meccanica razionale che il movimento dell'elettrone sotto l'azione di una forza centrale attrattiva di intensità

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per il principio di indeterminazione, comunicare all'elettrone una variazione di impulso indeterminata di ordine di grandezza : quindi nella

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determinare le successive posizioni dell'elettrone entro l'atomo illuminandolo con lunghezza d'onda piccola rispetto alle sue dimensioni, ed

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prima approssimazione, di struttura invariabile), l'altra costituita dal rimanente elettrone, che chiamasi elettrone ottico, e che può percorrere

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Se però l'elettrone ottico penetra entro il nocciolo, l'azione di schermo diminuisce, perchè, come si sa, il campo generato da una distribuzione

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(2) Questa quantità, che interviene anche in relazione all'elettrone rotante, ha le dimensioni di un numero puro, ed è uguale, come si vedrebbe

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anche in relazione all'elettrone rotante, ha le dimensioni di un numero puro, ed è uguale, come si vedrebbe facilmente, al rapporto tra la velocità

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(dove e rappresenta la carica dell'elettrone in valore assoluto). Questo risultato si potrebbe estendere ai sistemi con quanti si vogliono elettroni.

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Questa regola, applicata al momento orbitale di un elettrone, riconduce al risultato del § 56: applicata invece al momento derivante dal solo spin

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Si osservi ora che l'elettrone dei sistemi idrogenoidi si trova, a causa del suo moto orbitale, immerso in un campo magnetico perpendicolare al piano

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Possiamo ora precisare quantitativamente questo ragionamento. Chiamiamo v la velocità acquistata dall'elettrone urtato: la sua forza viva sarà

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Siano le coordinate del nucleo, quelle dell'elettrone (rispetto ad assi fissi qualunque) e siano i momenti rispettivamente coniugati a queste

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e le tre coordinate dell'elettrone rispetto al nucleo

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, sia nell'elettrone che nel protone e presumibilmente in altre particelle, esistenza che, come si è detto al § 25, p. I e al § 62, p. II, è provata da

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L'hamiltoniana di un elettrone dotato di spin in un campo magnetico si scrive per analogia con quella della meccanica classica, la quale, in prima

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(2) Indicheremo in tutto questo capitolo con e la carica dell'elettrone in valore assoluto, e con la sua massa di quiete.

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elettronica. Nel caso dell'elettrone dunque .

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equivale, quando si assumano per le a le espressioni (267), alle quattro equazioni seguenti (equazioni diDirac per l'elettrone non soggetto a forze):

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Mostreremo ora che l'elettrone di Dirac si comporta (in prima approssimazione) come se avesse un momento magnetico , non solo nei riguardi dei

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Si potrebbe pensare di rivelare sperimentalmente il momento magnetico dell'elettrone (come si fa per gli atomi) mediante un'esperienza del tipo di

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(Il valore negativo di E significa che per disfare l'atomo allontanando l'elettrone a distanza infinita e riducendolo in quiete, cioè per ionizzarlo

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Indicando al solito con l'energia potenziale del campo centrale in cui si trova l'elettrone, consideriamo uno stato stazionario di energia W: le

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Le proprietà di un elettrone con energia cinetica negativa, dovrebbero essere assai singolari: esso in un campo elettrico e magnetico acquisterebbe

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Per dimostrare che un elettrone negativo di energia cinetica si muove come si muoverebbe, nello stesso campo, un elettrone positivo di energia

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D'altra parte, a un elettrone positivo di energia cinetica corrisponderebbe un'autofunzione soddisfacente l'equazione

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chiameremo «normale», è stabile in virtù del principio di Pauli che vieta ad un elettrone di occupare uno stato già occupato da un altro elettrone. La

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Non sarebbe però lecito identificare senz'altro un elettrone negativo a energia cinetica negativa con un positrone: basta osservare che la sua

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Nella teoria dell'atomo di Bohr e Sommerfeld a ciascun elettrone, come si sa, vengono attribuiti tre numeri quantici — il quanto totale, quello

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Veramente, nel § 56, p. II, abbiamo definito i numeri quantici solo per un unico elettrone soggetto a un campo centrale: in un atomo con più

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Osserviamo anzitutto che, data la massa grandissima che ha un atomo in confronto di un elettrone, la forza viva che esso riceve dall'urto di questo è

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Le esperienze che descriveremo nei §§ successivi riguardano appunto l'eccitazione di atomi urtati da un elettrone: perciò premettiamo alcune

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Un atomo può acquistare energia non solo per assorbimento di radiazione ma anche se viene urtato da un altro atomo o da un elettrone: ciò significa

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Se invece l'energia cinetica dell'elettrone urtante supera, anche di poco, l'energia di risonanza, allora può avvenire che l'atomo urtato si ecciti

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Innanzi tutto, è chiaro che l'urto non può produrre nessun effetto se l'energia dell'elettrone urtante è minore dell'energia che occorre per portare

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(1 Talvolta dicesi: in volt-elettrone.

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(1 Talvolta dicesi: in volt-elettrone.

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V, espresso in volt, che occorre a produrla, e di chiamare questo «energia espressa in volt (1 Talvolta dicesi: in volt-elettrone. », o, anche più

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dove e è la carica dell'elettrone in valore assoluto. Di qui si ricava che l'«energia di 1 volt» equivale a [numero eliminato] erg.

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Come abbiamo visto, in un urto tra un elettrone e un atomo può avvenire che l'elettrone ceda parte della sua forza viva all'atomo sotto forma di

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L'ipotesi dell'elettrone rotante si è poi mostrata adattissima anche all'interpretazione delle proprietà magnetiche dei metalli: anzi, alcuni

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Applicando al momento angolare dell'elettrone una condizione analoga a quelle di Sommerfeld, si è condotti ad ammettere che, quando l'elettrone si

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il momento magnetico dell'elettrone sono conseguenza necessaria della sua esistenza e del principio di relatività, cosicchè la cosidetta «ipotesi

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